La campagna


EUROPEE 2019

Alle urne per il Parlamento europeo

Il prossimo 26 Maggio l’Italia sarà chiamata alle urne per  eleggere i 73 deputati  che andranno a rappresentare il nostro Paese nell’emiciclo del Parlamento europeo. Gli eletti, in tutto 751, resteranno in carica per un mandato di cinque anni, fino al 2024.

La legge elettorale italiana in vigore per questa consultazione divide il Paese in cinque macroaree, dette circoscrizioni (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud, Isole): ogni circoscrizione eleggerà un numero di deputati proporzionale a quello degli aventi diritto al voto, stabiliti nell’ultimo censimento del 2011. Sulla scheda, ogni elettore o elettrice sceglierà, all’interno di una stessa lista, fino tre candidati: la terza preferenza dovrà necessariamente premiare un candidato o una candidata di sesso opposto rispetto agli altri, o alle altre, due. Risulteranno eletti i candidati con più preferenze appartenenti alle liste che avranno superato lo sbarramento del 4%.

 

Una mobilitazione per i diritti delle persone lgbti

“Votoarcobaleno” è la mobilitazione che Arcigay promuove per aiutare le elettrici e gli elettori italiani a scegliere * “miglior* candidat*” tra quell* in corsa per un seggio a Strasburgo, quelli che, rispetto al riconoscimento dei diritti delle persone lgbti+, hanno già mostrato o sono disposti a mettere in campo, un impegno serio e concreto. Non solo: la campagna vuole promuovere un contatto diretto tra l’elettorato e i/le candidati e le candidate, un vero e proprio modello di partecipazione alla politica che affida alle persone, alla loro analisi delle fonti raccolte ma anche alle proprie personali esperienze, un primo strumento di giudizio: “il rainbow factor”.
 

 

Cosa chiediamo

Ai candidati e alle candidate chiediamo di sottoscrivere la piattaforma Come Out in cinque punti elaborata da Ilga Europe per il quinquennio 2019/2024 inviando una mail a votoarcobaleno@arcigay.it con una dichiarazione di adesione corredata da una breve biografia e/o dichiarazione.

 

La scelta migliore

La promessa siglata con Ilga è una delle informazioni che va a caratterizzare la scheda che abbiamo predisposto per i candidati e le candidate delle diciotto liste che intendiamo monitorare. Si tratta delle liste che intervengono di più nel dibattito politico italiano e che verosimilmente riceveranno una dose significativa di consenso, anche se in alcuni casi non sufficiente a superare lo sbarramento. In ciascuna scheda confluiscono tutte le posizioni espresse dal candidato o dalla candidata in tema di diritti delle persone lgbti+, di laicità delle istituzioni, di diritto all’autodeterminazione e di contrasto alla violenza e alle discriminazioni.  Gli elettori e le elettrici potranno consultare queste fonti ed esprimere il proprio consenso o il proprio dissenso, sollecitando direttamente il politico e contribuendo a determinare il “fattore rainbow” del* candidat*.

Attraverso questo monitoraggio dal basso si vuole far tesoro dell’opportunità offerta dal sistema delle preferenze e aiutare gli elettori e le elettrici, che in molti casi hanno già individuato il partito o la lista da sostenere,  a scegliere il nome o i nomi che danno più garanzie rispetto agli obiettivi auspicati dalla comunità lgbti+.

 

Perché è importante votare

È grazie al recepimento della direttiva europea n. 78 del 2000 che in Italia esiste una legge contro la discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere sui luoghi di lavoro, la 216 del 2003.

Raccomandazioni e convenzioni europee sono inoltre state l’impulso fondamentale per l’istituzione dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD), nato in seno alle forze dell’ordine proprio  allo scopo di agevolare le persone che sono vittime di reati a sfondo discriminatorio.

Anche l’Unar, l’Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica (UNAR), nasce dal recepimento di una norma sovranazionale, questa volta una direttiva comunitaria, tradotta con il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215.

 

Insomma: votare è importante, scegliere un’Europa migliore è il modo per costruire anche un’Italia migliore.

UN PATTO PER I DIRITTI

 

Ai candidati e alle candidate per il Parlamento europeo chiediamo di sottoscrivere la piattaforma COME OUT 2019,  un programma in sei punti elaborato da Ilga Europe per il quinquennio 2019/2024 sul tema del riconoscimento dei diritti delle persone lgbti+.  La piattaforma è disponibile anche nella versione originale (inglese) e in altre lingue dei Paesi dell’Unione sul sito di Ilga Europe.

 

Con la mia candidatura al Parlamento Europeo, mi impegno a lottare per i diritti umani e per l’eguaglianza delle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali (LGBTI) dell’Unione Europea e del mondo, promettendo di:

 

Rafforzare la protezione tramite azioni politiche e legislative della UE

Mi impegno a sostenere apertamente misure specifiche che garantiscano il massimo livello di protezione giuridica dei diritti umani delle persone LGBTI. Lavorerò attivamente con i colleghi e colleghe a strategie che colmino le lacune legali nel campo della protezione fondata su orientamento sessuale, identità di genere e caratteristiche sessuali nei domini dell’antidiscriminazione, dei reati di odio e di incitamento all’odio. Lavorerò per sostenere attivamente le misure che aumentano la protezione e il supporto per richiedenti asilo LGBTI (compresa l’adozione della riforma del Sistema di Asilo Comune Europeo), e garantire che la libertà di movimento sia rispettato in maniera egualitaria per le coppie dello stesso sesso e le loro famiglie, come stabilito dal giudizio sul caso Coman. Inoltre contribuirò attivamente ad una attuazione di politiche efficaci sia a livello europeo che nazionale, come passo necessario per ottenere un vero cambiamento nella vita delle persone LGBTI.

 

Garantire un ambiente favorevole alle persone LGBTI che lottano per i diritti umani

Mi impegno ad agire con forza e chiarezza per difendere l’importante lavoro delle organizzazioni LGBTI e di chi lotta per i diritti umani in tutta Europa e nel mondo. Lo farò contrastando attivamente eventuali restrizioni nella società civile e nello Stato di diritto, richiamando gli Stati membri dell’UE ai rispettivi impegni. Lavorerò inoltre per garantire finanziamenti UE continui e accessibili alla società civile, comprese le organizzazioni LGBTI, all’interno e al di fuori dell’UE. Difenderò i diritti umani delle persone LGBTI contro tutte le forze che cercano di erodere i valori e le norme su cui è stata fondata l’UE.

 

Essere un alleato per chi è non ha adeguata rappresentanza

Mi impegno a sfruttare la mia posizione per dar voce alle persone LGBTI che sono sottorappresentate e contribuirò in maniera proattiva a rendere più inclusiva la politica dell’UE rispetto alle persone LGBTI che non sono solo escluse a causa di orientamento sessuale, identità e espressione di genere, caratteristiche sessuali, ma anche a causa di fede religiosa, etnia, disabilità, stato socioeconomico o altri motivi. Lo farò dando spazio alle voci sottorappresentate della comunità LGBTI, creando attivamente le occasioni per ascoltare le loro preoccupazioni, e mettendo le loro problematiche all’ordine del giorno delle istituzioni della UE. Mi assicurerà inoltre che la voce delle persone LGBTI siano incluse nei lavori di elaborazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per assicurarci che nessuno venga abbandonato.

 

Garantire il ruolo di guida della UE sui diritti LGBTI

Mi impegno a garantire che l’UE sia esplicitamente campione dei diritti umani delle persone LGBTI sia all’interno che all’esterno dei propri confini, nonché un forte alleato di chi fa attivismo LGBTI in Europa e nel mondo. Farò in modo che le istituzioni dell’UE continuino ad assumere la leadership nel difendere i diritti umani delle persone LGBTI adottando una Strategia LGBTI UE
e prendendo pienamente in considerazione i diritti LGBTI in ogni politica della UE. Mi impegno inoltre a rafforzare la coerenza dell’impegno nei confronti dei diritti umani delle persone LGBTI all’interno come all’esterno della UE.

 

Fare leva sul potere che deriva dalla mia posizione

Mi impegno a usare l’influenza della mia posizione per far progredire i diritti umani delle persone LGBTI, e lavorare verso l’uguaglianza e l’inclusione sia dentro che fuori l’UE, ovunque mi sia possibile. Lo farò impegnandomi apertamente in un dialogo attivo con chi fa attivismo e con le organizzazioni LGBTI, che riconosco essere esperte primarie sulle proprie esperienze e esigenze. Sarò un deciso alleato della comunità LGBTI e risponderò alle richieste di azione da parte delle organizzazioni LGBTI a tutti i livelli.