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Europee, 89 candidat* hanno aderito alla piattaforma Come Out. La Sinistra il partito più friendly, poker PD in cima alla classifica del rainbow factor

22/05/2019

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EUROPEE, 89 CANDIDAT* HANNO ADERITO ALLA PIATTAFORMA COME OUT. LA SINISTRA IL PARTITO PIÙ FRIENDLY, POKER PD IN CIMA ALLA CLASSIFICA DEL RAINBOW FACTOR Bologna, 22 maggio 2019 - Sono a oggi 89 i candidati alle elezioni europee che hanno sottoscritto la piattaforma Come Out promossa da Ilga Europe e rilanciata da Arcigay attraverso il sito votoarcobaleno.it. Il documento, declinato in 5 punti specifici, impegna i firmatari e le firmatarie a lottare per i diritti umani e per l’eguaglianza delle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali (LGBTI) dell’Unione Europea e del mondo. Il partito con più firmatari è oggi La Sinistra (29 candidat*), seguito dai Verdi (24), Partito Democratico (16), + Europa (13), Partito Pirata (3), Fratelli d'Italia (2), Forza Italia (1), M5S (1). Nessun firmatario nelle altre compagini politiche. Nella classifica del rainbow factor, cioè delle preferenze espresse dagli internauti, i prime cinque posti sono occupati da Daniele Viotti (Pd - Nord Ovest), Massimiliano Smeriglio (Pd - Centro), Brando Maria Benifei (Pd - Nord Ovest), Roberta Mori (Pd - Nord Est) e Marilena Grassadonia (La Sinistra - Centro). La classifica degli "unfriendly" vede invece in testa Matteo Salvini (Lega - tutte le circoscrizioni), Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia - tutte le circoscrizioni), Alessandra Mussolini (Forza Italia - Centro e Sud), Tiziana Beghin (M5S - Nord Ovest) e Agostino Ghiglia (Fratelli d'Italia - Nord Ovest). "Attualmente - commenta Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay - l'Italia è il quarto Paese europeo per numero di sottoscrizioni della piattaforma, dopo Polonia, Francia e Germania. Il dato più eclatante, tuttavia, è la latitanza degli esponenti dei due partiti di governo da questa iniziativa: se da un lato davamo per scontato che la Lega di Matteo Salvini fosse distante dalle nostre istanze (e il fatto che Salvini sia il leader dei candidati unfriendly è l'ennesima conferma), il silenzio del M5S, nelle cui fila un solo candidato ha scelto di firmare, aggiunge elementi all'ambiguità che questa forza politica ha sui nostri temi. La speranza è che i giorni che mancano al voto smentiscano in maniera evidente questa interpretazione. Plaudiamo invece i cinque candidati che oggi occupano la testa della classifica del rainbow factor e che evidentemente ricevono consenso dalla nostra comunità: a loro auguriamo che quella classifica trovi riscontro nelle urne", conclude Piazzoni.

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Europee, Arcigay lancia la piattaforma per i candidati e le candidate arcobaleno

15/05/2019

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*EUROPEE, ARCIGAY LANCIA LA PIATTAFORMA PER I CANDIDATI E LE CANDIDATE ARCOBALENO * *Bologna, 14 maggio 2019 *- Una piattaforma dal basso, che vuole raccogliere più informazioni possibili sui candidati e le candidate in corsa per le elezioni europee, con l’obiettivo di fornire, al momento del voto, uno strumento utile a indirizzare la scelta e a promuovere un voto consapevole. Questo è il senso di votoarcobaleno.it, il sito prodotto da Arcigay e che vuole mobilitare tanto i candidati quanto l’elettorato in vista delle urne che eleggeranno il prossimo Parlamento europeo. La prima informazione che il database mette in evidenza è l’adesione dei candidati e delle candidate alla piattaforma Come Out ( europee2019.votoarcobaleno.it/la-piattaforma/), elaborata da Ilga Europe (la rete europea delle organizzazioni lgbti di cui Arcigay fa parte) e proposta in tutti i Paesi che il prossimo 26 maggio saranno chiamati a eleggere i propri e le proprie europarlamentari. Il documento, declinato in 5 punti specifici, impegna i firmatari e le firmatarie a lottare per i diritti umani e per l’eguaglianza delle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali (LGBTI) dell’Unione Europea e del mondo. Per sottoscriverlo è necessario mandare una mail all’indirizzo votoarcobaleno@arcigay.it, allungando un breve curriculum e volendo una dichiarazione. Al momento 25 candidati e candidate hanno già firmato la piattaforma Come Out: Daniele Viotti, Roberta Mori, Brando Maria Benifei, Antonio Enrico Morando e Camilla Laureti per il Partito Democratico; Marilena Grassadonia e Ivana Palieri per La Sinistra; Emma Bonino, Giorgio Pasetto, Marco Marazzi, Marco de Andreis e Silvia Manzi per +Europa; Anna Chiara Forte, Annalisa Corrado, Beatrice Brignone, Benedetta Rinaldi, Boro Lo Fatou, Chiara Bertogalli, Domenico Finiguerra, Emanuela Trimarchi, Filomena Pollinzi, Francesca Druetti, Giuseppe Civati, Silvia Parodi, Umberto Zimarri per Europa Verde. Accanto a questa informazione, Arcigay segnalerà, sulla base delle informazioni raccolte dai circoli territoriali, i candidati consigliati e quelli sconsigliati. Inoltre, ciascun utente può esprimere un sostegno attraverso un “like” o un “unlike” sul profilo dei candidati. Ciascun voto produrrà automaticamente un tweet e tutti i voti andranno a determinare, per ciascun candidato o candidata, il fattore rainbow, un voto “dal basso” attraverso il quale nei prossimi giorni si andrà cristallizzando una graduatoria di gradimento. Cinque anni fa, in occasione delle passate elezioni europee, i campioni della graduatoria rainbow di Arcigay risultarono eletti o elette nelle rispettive circoscrizioni. “Come in ogni appuntamento elettorale- spiega Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay - vogliamo promuovere innanzitutto la partecipazione al voto della comunità lgbti e in secondo luogo l’espressione di voti consapevoli, che premino le persone pronte a battersi per l’uguaglianza e che dimostrano di essere credibili in questo impegno. Mai come quest’anno il voto per il Parlamento europeo è di fondamentale importanza: l’avanzata, in tutta Europa, di una destra omofoba, misogina e razzista ci deve richiamare alla responsabilità di costruire un argine attraverso la partecipazione al voto. Tocca a noi scongiurare gli scenari terribili che da tempo sentiamo raccontare e combatterli con l’arma più nobile che la nostra storia repubblicana ci consegna: la democrazia.”, conclude Piazzoni.

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Lgbti, l’Italia retrocede al 34^ posto nell’indice sui diritti rainbow europe

14/05/2019

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LGBTI: L’ITALIA RETROCEDE AL 34° POSTO NELL’INDICE SUI DIRITTI RAINBOW EUROPE. Roma, 14 maggio 2019 - Il 13 maggio è stata presentata a Oslo la mappa ( rainbow-europe.org/) sui diritti LGBTI di ILGA-Europe in occasione di IDAHOBIT, la giornata mondiale contro omo-transfobia, bifobia e intersexfobia che sarà celebrata in tutto il mondo il 17 maggio. Per la prima volta in 10 anni alcuni paesi stanno retrocedendo: tra questi la Polonia, che ha iniziato a negare l’accesso alla procreazione assistita alle donne single, la Bulgaria, che ha reso più difficile cambiare i documenti per le persone trans, l’Ungheria e la Turchia – dove è a rischio la libertà d’espressione e associazione, oltre che la sicurezza degli attivisti – la Serbia e il Kossovo, che non hanno rinnovato le loro strategie nazionali per le pari opportunità, e anche l’Italia che scende al 34° posto insieme all’Ucraina. Per quanto riguarda l’Italia, pesa il fatto che non è stata rinnovata la strategia nazionale dell’UNAR contro le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e identità di genere e il maggior peso che l’indice di ILGA-Europe (rainbow-europe.org/) quest’anno dà ai diritti delle persone trans e intersex e alla protezione dall’omo-transfobia. Questi cambiamenti restituiscono un’immagine più accurata di quello di cui le persone LGBTI hanno realmente bisogno e di ciò che impatta maggiormente sulle loro vite. “L’Italia è ben lungi dall’essere tra i Paesi che hanno mostrato la capacità di ampliare il loro orizzonte per abbracciare la visione di eguaglianza necessaria alle persone LGBTI e tradurla in concreti provvedimenti legislativi e amministrativi. Anzi, le affermazioni discriminatorie di alcuni rappresentanti del governo fanno temere ulteriori passi indietro, come peraltro già accaduto con il decreto voluto dal Ministro dell’Interno che impone l’utilizzo, nelle carte d’identità elettroniche dei figli minorenni, delle parole “padre-madre” in sostituzione della parola “genitori””, dicono le associazioni firmatarie di questo comunicato. Se da un lato la stagnazione e il peggioramento della condizione delle persone LGBTI in Europa risulta evidente dall’indice di ILGA-Europe ( rainbow-europe.org/), alcuni governi, come il Lussemburgo e la Finlandia hanno dimostrato una chiara capacità di leadership nel 2018. Un’ottima legge sul riconoscimento del genere basata sul principio di autodeterminazione e un’esaustiva strategia nazionale contro le discriminazioni e per le pari opportunità hanno permesso al Lussemburgo di balzare dal ventesimo al terzo posto della graduatoria di ILGA-Europe ( rainbow-europe.org/), dopo il Belgio e Malta, che rimane saldamente in testa alla classifica per il quarto anno consecutivo. All’estremo opposto si trovano invece Armenia, Turchia e Azerbaigian. Evelyne Paradis, direttore esecutivo di ILGA-Europe, dichiara: “Nell'attuale clima sociale e politico sempre più polarizzato, le leggi e la loro implementazione sono spesso le ultime linee di difesa per le comunità LGBTI. Ecco perché abbiamo bisogno che le classi dirigenti nazionali ed europee raddoppiano gli sforzi per garantire l'uguaglianza per le persone LGBTI sia nella legge sia nella pratica politica". Agedo Arcigay Associazione Radicale Certi Diritti Avvocatura per i Diritti LGBTI – Rete Lenford Centro Risorse LGBTI Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli Famiglie Arcobaleno OII-Italia

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