ELENA

MAZZONI

Circoscrizione: II : ITALIA NORD-ORIENTALE

"SINISTRA": RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA - SINISTRA ITALIANA

HA ADERITO ALLA CAMPAGNA

Il/la candidat* ha firmato la piattaforma impegnandosi a tutelare e promuovere i diritti delle persone LGBTI+.

NO COMMENT

Il/la candidat* non si è espress* durante la sua attività politica sui diritti delle persone LGBTI

BIOGRAFIA

Elena Mazzoni è nata in provincia di Roma nel 1976.
Laureata in giurisprudenza e attualmente studentessa di scienze politiche.
Coordinatrice nazionale dei comitati italiani della Campagna StopTTIP e membro del coordinamento della Campagna StopCETA.
Sul TTIP ed il commercio internazionale ha scritto un libro con Monica Di Sisto e Paolo Ferrero.
Impegnata con Eleonora Forenza, il gruppo GUE e i comitati nella battaglia contro i PFAS.
Attivista ambientale, ricopre inoltre il ruolo di Responsabile nazionale ambiente nel Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, giornalista pubblicista e collaboratrice di varie testate, è membro di Transform! Italia, rete di ricerca e azione a livello europeo.
Indaga sulle trasformazioni intervenute nel lavoro, nella rappresentanza, nelle forme di fare politica e praticare la democrazia.
Concepisce la ricerca come elemento interno all’agire politico.
Impegnata nel movimento femminista “Non Una di Meno” è co-autrice del dossier “Per un’Europa femminista-prospettive di genere su politiche economiche e commercio internazionale”.
Convintamente antifascista ed antirazzista, è iscritta ed attiva nell’ANPI.

COME LA PENSA

La perdurante divisione dei ruoli che scarica sulle donne il lavoro riproduttivo e di cura, le gerarchizzazioni e discriminazioni nel lavoro, il dominio maschile nello spazio pubblico, la violenza che si consuma quotidianamente tra le mura domestiche. Discriminazioni e violenze che colpiscono anche gay, lesbiche, trans e tutte le persone LGBTI.
Se il neoliberismo e le politiche di austerità hanno acuito le asimmetrie di genere con il taglio dei sistemi di welfare, l’onda reazionaria che attraversa l’Europa sta portando un attacco violentissimo alle conquiste di libertà delle donne. Come accade in Italia, dal DDL Pillon all’attacco alla 194.
In Parlamento Europeo mi batterò per
• la piena parità di accesso, diritti, mansioni, retribuzioni nel mondo del lavoro, in un Europa che vede le donne guadagnare il 16% meno degli uomini, l’equivalente di 2 mesi di lavoro l’anno;
• la rottura delle asimmetrie tra uomini e donne nel lavoro domestico e di cura a partire dall’incremento e dall’equa divisione dei congedi parentali. Riduzione d’orario, rafforzamento del welfare, reddito di base, sono strumenti per ridefinire radicalmente il rapporto tra produzione e riproduzione sociale;
• norme per garantire l’uguale rappresentanza delle donne nella politica e nello spazio pubblico;
• l’estensione e la piena attuazione della convenzione di Istanbul sulla violenza domestica in tutti i paesi europei;
• la reale autodeterminazione sulle proprie vite e i propri corpi: il pieno diritto alla salute sessuale e riproduttiva, all’interruzione volontaria di gravidanza, l’accesso alla fecondazione assistita, anche eterologa, la promozione della contraccezione;
• l’affermazione dei diritti delle persone LGBTI l’introduzione del matrimonio egualitario, il diritto all’adozione anche a single, per riconoscere il desiderio di maternità e paternità di tutte e tutti.

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